Come scrivere le esperienze lavorative nel curriculum (+ Esempi)
Sappiamo tutti che il curriculum è importante.
È il documento che tutti i selezionatori guardano e serve per far capire rapidamente se siamo la persona giusta per il ruolo per il quale stiamo facendo la selezione.
È lo strumento principale che puoi utilizzare per ottenere un colloquio e di conseguenza un lavoro.
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Le tue esperienze lavorative passate occupano la maggior parte del tuo curriculum e mostrano ai futuri datori di lavoro cosa hai fatto fino ad ora, in modo da capire se sei qualificato per la posizione per la quale ti sei candidato.
È normale quindi, che quando arriva il momento di scrivere le esperienze lavorative nel curriculum, la pressione cominci un po’ a salire e che tu non sappia bene da dove cominciare.
Definire cosa esattamente inserire in questa sezione, per non parlare di come descrivere le esperienze e come formattarle può essere più complicato di quanto sembri.
Ma non temere!
In qualità di recruiter e consulente di carriera, ti posso dire, senza esagerare, di aver messo gli occhi su migliaia di CV e in questa guida vorrei rispondere alle tue domande su come scrivere le esperienze lavorative nel curriculum per colpire i selezionatori e i responsabili delle assunzioni.
Le migliori risposte alle domande su come scrivere le esperienze lavorative nel curriculum
Cosa inserire nella sezione “Esperienze lavorative”?
Quando pensi a quale esperienza dovrebbe essere inserita in un curriculum, di solito pensi ai lavori passati. Giustamente la tua storia lavorativa a tempo pieno sarà spesso la principale fonte di materiale per il tuo curriculum. Ma la tua esperienza può comprendere molto di più dei tradizionali ruoli che hai ricoperto. Anche tirocini, volontariato, incarichi freelance, lavori temporanei e lavori part-time contano come esperienza.
I tipi di esperienze che includi nel tuo curriculum dipenderanno da dove ti trovi nel tuo percorso professionale.
Le persone in cerca di lavoro con una certa esperienza lavorativa, che non stanno cercando di apportare un cambiamento significativo alla carriera, possono inserire, nella loro sezione delle esperienze lavorative, i ruoli che hanno ricoperto più di recente. Ma se, invece, sei nuovo nel mondo del lavoro, stai cercando di entrare in un nuovo settore o stai cercando di cambiare completamente carriera, potrebbe avere senso incorporare un’esperienza meno tradizionale, come stage, volontariato.
Prima di includere qualcosa nel tuo curriculum, chiediti: questa esperienza è rilevante per i ruoli a cui mi voglio candidare?
Come faccio a sapere quali esperienze sono rilevanti?
L’esperienza rilevante è semplicemente l’esperienza applicabile al tipo di lavoro che stai cercando di ottenere.
Ad esempio, se sei un programmatore, ti consiglio di inserire nelle tue esperienze di lavoro, i tuoi ruoli attuali e precedenti, ma potresti decidere di non aggiungere il periodo in cui ha lavorato nel dipartimento marketing.
Oltre a indicare i ruoli e le aziende per le quali hai lavorato, pensa a come descrivere ciò che hai fatto e ottenuto.
Supponiamo che attualmente lavori come cameriere in un ristorante e che tu ti stia candidando per un lavoro da receptionist. In questo caso, potresti inserire che hai esperienza nell’interazione con i clienti, nel rispondere alle telefonate in arrivo e nella gestione di lavori sotto pressione, perché queste abilità sono altamente trasferibili al lavoro che desideri. Potresti invece evitare di parlare di altre competenze meno rilevanti per il ruolo di receptionist, per il quale ti stai candidando.
Se invece non stai facendo un grande cambiamento di carriera da un tipo di lavoro o settore ad un altro, è probabile che la maggior parte della tua esperienza lavorativa sia rilevante.
Ma ogni annuncio di lavoro è un po’ diverso dagli altri, quindi dovrai essere più attento a capire quali delle tue responsabilità passate sono più rilevanti.
Per personalizzare il tuo curriculum per ogni ruolo specifico, dedica un po’ di tempo alla lettura dell’annuncio di lavoro e prendi nota delle competenze e delle mansioni lavorative menzionate. Quindi fai un elenco delle responsabilità per le quali hai esperienza. Ed ecco che hai identificato la tua esperienza più rilevante.
Se vuoi una guida completa su come adattare il tuo curriculum per i differenti ruoli, ti consiglio la guida “Come adattare il tuo curriculum per ottenere il lavoro”
Quando scrivi di questa esperienza rilevante nel tuo curriculum, assicurati di incorporare le parole chiave indicate nello specifico annuncio di lavoro.
Questo è essenziale per due ragioni fondamentali. Innanzitutto, la maggior parte delle domande verrà scansionata da un sistema di tracciamento dei candidati o ATS, che aiuta i selezionatori a cercare nei CV parole chiave specifiche, per individuare i candidati più in linea con la posizione che stanno ricercando. In secondo luogo, un curriculum ben personalizzato renderà facile per il selezionatore che lo esamina capire perché saresti un ottimo candidato per la posizione aperta.
Come devo formattare la sezione “Esperienze lavorative” del mio curriculum?
Ogni sezione dell’esperienza lavorativa dovrebbe iniziare con un’intestazione di sezione chiara. Potresti semplicemente chiamarla “Esperienza” o “Esperienza lavorativa”. O forse preferisci evidenziare il tuo ruolo o settore specifico con un’intestazione come “Esperienza contabile” o “Esperienza nel settore dell’intrattenimento”.
La chiave è rendere facile l’individuazione di questa sezione da chiunque possa scansionare rapidamente il tuo curriculum.
La forma migliore per elencare le tue esperienze passate è in ordine cronologico dalla più recente alla meno recente.
Per ogni esperienza che elenchi, devi includere questi punti:
- Dettagli posizione: inserisci il titolo delle posizione, il nome dell’azienda, dove si trova l’azienda e le date in cui hai lavorato (mese e anno). Ecco un esempio di come potrebbe apparire:
Responsabile commerciale | Nome azienda | Milano | giugno 2020 – aprile 2022 - Attività lavorative e risultati: cerca di includere da 3 a 5 punti (meglio se utilizzi un elenco puntato) sotto ciascuna posizione che descrivano ciò che hai fatto, iniziando con una panoramica di alto livello del tuo ruolo e delle responsabilità comuni e quindi approfondendo alcuni punti specifici. Questi elenchi puntati dovrebbero evidenziare le tue abilità più applicabili al ruolo per cui ti stai candidando. Puoi includere i tuoi risultati più rilevanti per ogni ruolo insieme alle tue mansioni lavorative oppure puoi creare una sottosezione dedicata, ad esempio “Risultati chiave”. Utilizzare più dati possibile, mostrerà concretamente che risultati hai portato e può essere un ottimo modo per stupire i potenziali datori di lavoro.
Ad esempio, potresti dire: “Sviluppato nuova strategia di marketing, combinando attività social con attività tradizionali, che ha permesso all’azienda di aumentare il fatturato del prodotto specifico del 20% rispetto alla strategia precedente”. - Promozioni: se sei stato promosso durante il tuo percorso lavorativo con la stessa azienda, puoi separare i due ruoli, se le tue mansioni lavorative erano abbastanza distinte o raggrupparli insieme in un’unica voce che condivide una serie di punti.
Per esempio: Responsabile amministrativo | Nome azienda | Bologna | Luglio 2020 – Presente
Impiegato amministrativo | Marzo 2018 – Luglio 2020
Per una guida su come scrivere gli elenchi puntati per il curriculum, ti consiglio di leggere “Come scrivere ottimi elenchi puntati per il curriculum”.
È possibile modificare la descrizione della mia posizione lavorativa?
Anche se non va mai bene mentire apertamente sulla tua storia lavorativa, ci sono casi in cui è consentito modificare le descrizioni della posizione lavorativa. Ricorda solo che la chiave è usare il la tua posizione lavorativa per chiarire il tuo ruolo, non per fuorviare.
Queste sono due situazioni in cui la modifica del titolo di lavoro è generalmente accettata.
Il tuo datore di lavoro ti ha dato un titolo originale. Una startup potrebbe assumere un “Accounting Guru” mentre un’azienda affermata assumerebbe un “Accounting specialist” per svolgere le stesse funzioni. In questo caso, è probabilmente meglio modificare quel titolo di lavoro nel tuo curriculum.
Indossi un sacco di cappelli diversi. Se ricopri un ruolo in cui ti destreggi tra molte responsabilità diverse, come ad esempio un commerciale che coordina anche un team di marketing, potresti modificare la tua posizione lavorativa per spiegare meglio ai selezionatori di cosa ti occupi.
Ad esempio, se volessi candidarti per un ruolo nel dipartimento marketing, potresti definire il tuo ruolo come “Coordinatore dipartimento marketing“.
Se modificare un ruolo ti sembra una forzatura, puoi invece concentrarti sulla creazione di diversi punti di un elenco puntato per trasmettere chiaramente le tue responsabilità o utilizzare il tuo riepilogo, in alto nel CV, per mostrare le tue qualifiche aggiuntive.
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Quanto indietro nel tempo dovrei andare quando elenco le mie esperienze lavorative?
Se devi mantenere il focus sulle esperienze lavorative più pertinenti con la posizione per la quale ti stai candidando, significa che molto probabilmente non sarà necessario includere tutti i tuoi ruoli passati. E questa è una cosa ottima!
I selezionatori e i responsabili delle assunzioni saranno molto interessati alla tua esperienza più rilevante e recente. Amano anche un curriculum conciso di una sola pagina che risulta facile da analizzare, perché ricevono molte candidature e non hanno il tempo di leggere anni e anni di esperienze lavorative. Quindi va bene mantenere il tuo curriculum breve.
Come regola generale, non è necessario includere più di 10-15 anni di esperienze nel tuo curriculum.
Cosa succede se non ho lavorato per un certo periodo?
Se nel tuo curriculum c’è un salto nelle tue esperienze lavorative perché non hai lavorato, sappi che sei in buona compagnia. Molte persone di successo hanno delle lacune nella loro storia lavorativa per una miriade di ragioni, come prendersi cura di una persona cara, crescere i figli, tornare a scuola o perdere il lavoro.
Se il periodo in cui non hai lavorato è breve (meno di sei mesi circa), probabilmente non è necessario indicarlo nel tuo curriculum.
Se, invece, è un po’ più lungo, è meglio indicarlo sotto forma di una voce “Esperienza aggiuntiva”, di non più di una riga o due. In questo modo puoi specificare cosa hai fatto durante quel periodo. Ad esempio corsi di formazione, oppure il fatto che ti sei preso cura di un familiare malato, oppure che hai viaggiato migliorando la lingua.
Indipendentemente dal fatto che tu includa o meno una voce come questa nel tuo curriculum, puoi utilizzare la tua lettera di presentazione per spiegare eventuali circostanze speciali in modo più dettagliato.
Se ti sei preso del tempo per formarti, anche elencare la tua istruzione e includere progetti o corsi pertinenti sarà sufficiente per spiegare meglio nel tuo curriculum il periodo in cui non hai lavorato.
Esempio di sezione “Esperienze lavorative” nel curriculum
Questo è un esempio di come scrivere le esperienze lavorative nel curriculum.
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto il miglior metodo su come scrivere le esperienze lavorative nel curriculum.
La sezione delle esperienze lavorative è quella che i selezionatori e i responsabili delle selezioni guardano primariamente, per capire se possiedi le abilità e competenze per svolgere quel determinato ruolo per il quale stanno facendo la selezione.
È importantissimo quindi inserire esperienze rilevanti con la posizione per la quale ti stai candidando, attraverso l’analisi approfondita dell’annuncio di lavoro.
Per mostrare realmente il contributo che puoi portare all’azienda, è fondamentale inserire gli obiettivi che hai raggiunto, provandoli attraverso dati e numeri.
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Se vuoi approfondire altri consigli su come scrivere il curriculum, ti consiglio di leggere la guida “Come fare un curriculum che venga notato dai recruiter“.
Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto e come sempre se hai dubbi e domande scrivi qui sotto un commento o inviami un messaggio in Instagram (@monicalucadello).
Buona ricerca!
Monica

Negli ultimi 10 anni mi sono sempre occupata di Risorse Umane, nello specifico di recruiting per le aziende e consulenza per l’orientamento professionale. Oggi il focus del mio lavoro è aiutare le persone a cambiare o trovare lavoro, fornendo loro metodi e strumenti concreti per realizzare quest’obiettivo. Se vuoi scoprire di più ti invito a leggere la mia storia cliccando su questo link.
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